Into the Mystery

 

Il piano solo rappresenta nel jazz una delle occasioni più adatte per ricercare, improvvisando, nuove combinazioni musicali, con esiti imprevedibili. In genere il musicista ha molti tasselli del mosaico pronti. Nel mio caso possono essere composizioni originali o anche brani dei miei autori preferiti (Kid Ory, George Gershwin, Duke Ellington, Billy Strayhorn, Thelonious Monk, Lennie Tristano, John Coltrane) col profumo che le varie ere del jazz a cui appartengono portano ancora oggi con sé. Ma la trama finale è tutta da inventare, il racconto che ogni sera si dipana sul palcoscenico sarà sempre diverso. Inoltre qualche volta suonando può venire alla luce un elemento musicale nuovo, non conosciuto, di cui non sono chiare le implicazioni. Accettare il confronto con questo nuovo elemento significa, in un certo modo, aprirsi un varco verso il mistero…” into the mystery”.

 

Franco D’Andrea

Franco D’Andrea – piano, Daniele D’Agaro – clarinetto, Mauro Ottolini – trombone

 

La banda è stata il colore di riferimento del jazz tradizionale, che è la musica che mi ha affascinato ai miei esordi. La formazione degli “Hot Five” di Louis Armstrong comprendeva tromba, clarinetto, trombone, piano e batteria o banjo. Questa combinazione di strumenti, per me assolutamente magica, ha ancora molto da offrire anche alla musica jazz dei nostri tempi.

Questo trio contiene in sè l’essenza del suono di una banda, nella quale strumenti caratteristici sono sicuramente il clarinetto, in rappresentanza delle ance, e il trombone, per gli ottoni. Il pianoforte in questo contesto può giocare una molteplicità di ruoli grazie alla sua tipica orchestralità. La musica si sviluppa tra riff, poliritmie, contrappunti improvvisati, astrazioni contemporanee e sonorità talvolta ispirate al “jungle style” ellingtoniano. Ecco quindi l’essenza della banda: “Franco D’Andrea Traditions Today”.

 

Franco D’Andrea

Franco D’Andrea – piano, Rocca – live programming & drum machines , Andrea Ayassot – sassofono alto e soprano

 

La Parco della Musica Records presenta un nuovo progetto discografico di Franco D’Andrea che esce in occasione del suo settantacinquesimo compleanno e della consegna di un riconoscimento alla carriera per il suo straordinario percorso artistico e il profondo legame umano e professionale che lo unisce alla Fondazione Musica per Roma. Dopo Monk & The Time Machine del Franco D’Andrea Sextet e il cofanetto triplo Three Concerts con le registrazioni live di tre concerti tenuti nel 2014 in occasione della Carta Bianca all’Auditorium Parco della Musica, Franco D’Andrea Trio Music prodotto in collaborazione con LBL è un progetto in tre dischi che vede il pianista impegnato in tre trii molto diversi tra loro: Electric Tree con dj Rocca & Andrea Ayassot, Piano Trio con Aldo Mella & Zeno De Rossi e Traditions Today con Mauro Ottolini & Daniele D’Agaro. Il primo volume Franco d’Andrea Electric Tree vede Franco D’Andrea affiancato da dj Rocca ed Andrea Ayassot.

Un disco nato proprio da un’idea del pianista di Merano, in seguito ad un contest realizzato dalla trasmissione di Radio 2 Musical Box, in cui un suo brano è stato remixato da una serie di producer italiani. Tra i partecipanti, Luca Roccatagliati aka dj Rocca, di cui D’Andrea ha da subito apprezzato il talento, decidendo senza indugi di nominarlo vincitore. Il contest ha suscitato in D’Andrea l’idea di dare vita ad un nuovo progetto che coinvolgesse Rocca, una scelta piuttosto rara nella carriera recente del pianista, che negli ultimi dieci anni si è dedicato a dar forma alle sue personali visioni artistiche, senza lasciare spazio a collaborazioni estemporanee, coinvolgendo soltanto pochi, selezionati musicisti. Dopo una prima fase di stallo, D’Andrea ha avuto l’idea buona per la genesi dell’Electric Tree: coinvolgere anche Andrea “Ayace” Ayassot, suo importante collaboratore, già attivo in alcuni dei suoi progetti. Ayace è un sassofonista eccelso oltre che puro intellettuale, onnivoro esploratore di avanguardie sonore: ecco l’anello mancante, la figura che rende completa la forma del Franco D’Andrea Electric Tree. Tre grandi personalità della scena italiana, tante idee e stimoli differenti, un’unica e condivisa curiosità verso gli infiniti linguaggi della musica.

Franco D’Andrea – piano, Aldo Mella – cotrabbasso,  Zeno De Rossi – batteria

 

La Parco della Musica Records presenta il secondo volume del progetto discografico Trio Music dedicato a Franco D’Andrea in occasione del suo settantacinquesimo compleanno e della consegna di un Riconoscimento alla Carriera per il suo straordinario percorso artistico e il profondo legame umano e professionale che lo unisce alla Fondazione Musica per Roma.

Dopo il primo volume Electric Tree con dj Rocca & Andrea Ayassot, è la volta di Piano Trio con Aldo Mella & Zeno De Rossi. Con questo trio Franco D’Andrea si avventura in un nuovo interplay su composizioni originali. Cambiano gli equilibri, la timbrica e i dialoghi con un baricentro generale spostato verso il pianoforte al fine di creare sonorità non identificabili in un semplice suono a tre.

L’intento, quindi, è quello di allargare lo spettro sonoro facendo percepire all’ascoltatore una più ampia gamma timbrica. Per fare questo, Franco D’Andrea ha chiamato a sé, come sempre, musicisti straordinari e innovativi. Aldo Mella al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria, per la prima volta in trio con Franco ma già presenti nel suo quartetto e sestetto, giocano in questa nuova formazione un ruolo fondamentale. Dove De Rossi può lavorare maggiormente dal punto di vista timbrico e ritmico, Mella riesce con il contrabbasso, e l’uso talvolta anche dell’archetto, a concentrarsi maggiormente sull’effettistica delle sonorità del trio. È nella natura di D’Andrea spostare gli elementi per cambiare gli effetti e i ruoli dei musicisti. L’assenza di strumenti a fiato, sempre presenti nelle altre formazioni, denota ancora una volta la volontà di Franco D’Andrea di mettersi sempre in gioco. Avventurandosi con Mella e De Rossi in un nuovo spazio bianco e giocando con il trasformismo degli strumenti, Franco D’Andrea disegna nuove linee e orizzonti sonori.

Franco D’Andrea – piano, Andrea Ayassot – soprano alto e soprano, Aldo Mella – contrabbasso,  Zeno De Rossi – batteria

 

Nella musica di questo gruppo il metodo è quello dell’interplay e del lavoro su cellule tematiche, che possono indifferentemente avere aspetto ritmico, melodico-intervallare, armonico o semplicemente timbrico. Il materiale tematico affonda principalmente in due radici ugualmente forti per me: la prima è quella che in tempi lontani ha alimentato la ricerca di Coltrane e le suggestioni rituali del Miles elettrico, mentre la seconda è quella che in tempi ancora più lontani ha nutrito la mia passione per il jazz e si ricollega alla musica degli anni ’20 e ’30. Il continuo alternarsi e talvolta l’amalgamarsi di questi due colori, condito con episodi di ricerca astratta, caratterizza le storie sempre diverse che questo quartetto racconta in ogni concerto.

 

Franco D’Andrea

Franco D’Andrea – piano, Daniele D’Agaro – clarinetto, Andrea Ayassot – sassofono alto e soprano, Mauro Ottolini – trombone, Aldo Mella – contrabbasso,  Zeno De Rossi – batteria

 

Nella mia vita musicale, quando ero ragazzino, ho avuto la fortuna di conoscere il piacere di essere nel “front line” di una banda dixieland. In altri tempi ho suonato con grandi musicisti africani. Nel frattempo elaboravo strutture astratte che nascevano dalla mia familiarità con la musica contemporanea europea e con il free jazz.

Tutto questo nel linguaggio del jazz, appreso sul campo a fianco di musicisti entrati da tempo nella leggenda.

In questo gruppo si sentono gli echi di queste esperienze, resi concreti dalla grande qualità dei musicisti che lo compongono.

Franco D’Andrea